Seconda giornata
Costeggiata per un lungo e piacevole tratto la bella Laguna del Lusenzo vivificata da una limpida mattina di sole, l’attraversamento e l’uscita in bicicletta dall’area commerciale Chioggia presentano tutte le problematiche e le criticità legate al traffico automobilistico intenso, fra rotatorie a scorrimento veloce, svincoli e rischiosi spazi ristretti a margine della carreggiata – quando non assistiti dalle piste ciclabili – riservati a camminatori e ciclisti. Prima di abbandonare le propaggini urbane per la quiete quasi anacoretica degli argini vallivi, passiamo velocemente e con la massima attenzione il Brenta sul lungo ponte della Via Romea, intercettando fortuitamente un varco fra le rapide colonne di mezzi pesanti: è l’ultimo tratto trafficato della giornata.
Seguiamo per circa dieci km il corso del Canale di Valle che, dopo un’ansa accentuata, scivola placidamente nella campagna, tracciando un rettilineo (noto come Regia Strada Romea, ai tempi della dominazione austriaca) monotono ma piacevole, fra villette solitarie, chiaviche e malinconiche testimonianze architettoniche in rovina. Abbiamo pochi centimetri a disposizione fra l’argine e la carreggiata, ma le macchine sono fortunatamente molto rare e procediamo così tranquillamente in fila indiana fino a Cavanella d’Adige, nostro punto di ristoro per l’ora di pranzo.
Dopo mangiato, guadagniamo l’argine dell’Adige e per sedici km la solitudine e il silenzio sono totali. Procediamo alternando tratti asfaltati e sterrati completamente esposti al sole, sempre diritto, verso un orizzonte che sembra perdersi in una caligine rovente e allucinatoria che prelude a uno stato di trance. Specchi d’acqua immobili da cui spuntano oscuri mozziconi di legno mangiati dal vento e dal sale si alternano a macchie di vegetazione arbustiva, poi qualche casa isolata, pesci guizzanti nel limo, oniriche foreste subacquee, Albarella e le sue abitazioni colorate sullo sfondo lontano: è il polifonico panorama delle valli, che sotto una superficie di apparente monotonia e uniformità cela sfumature, variazioni ed epifanie riservate ai viaggiatori più attenti.
Dopo un brevissimo attraversamento in traghetto giungiamo infine a Scanarello da cui, dopo una lunga sosta, ripartiamo per affrontare gli ultimi 11 km di nuovo lungo l’argine alla volta dell’Agriturismo Ca’ Pisani, nostra meta finale.
diario a cura di Elia Tazzari