sabato 2 ottobre, ore 21:00
Mercato Coperto
Un dialogo tra passato e presente
con Egidio Ivetic e Fabio Fiori
Testimone silente dello scorrere di civiltà, l’Adriatico è stato sfondo di storie in sé straordinarie, come la storia di Venezia, quella di Ravenna, la stessa storia d’Italia, la storia dei Balcani.
Il libro “Storia dell’Adriatico” (Il Mulino editore) di Egidio Ivetic ci racconta la storia dell’Adriatico dall’antichità a oggi: storia dei popoli che vi si sono affacciati, che da sponda a sponda hanno commerciato e navigato, hanno imposto il loro dominio, come Bisanzio e poi Venezia e gli Ottomani.
Prendendo spunto da questa pubblicazione inizierà il dialogo tra l’autore e Fabio Fiori, marinaio e scrittore, autore tra l’altro di due libri dedicati all’Adriatico: “Un mare. Orizzonte adriatico” e “Abbecedario Adriatico. Natura e cultura delle due sponde. Gli ultimi sui libri continuano sull’onda: “L’odore del mare. Piccole camminate lungo le rive mediterranee” e “Isolario italiano. Storie, viaggi e fantasie (Ediciclo Editore).
Ravenna divenne centro nevralgico, protetta da paludi e lagune. Una situazione geografica favorevole che spinse Augusto a trasformare un’insenatura in un porto di prima importanza: Classe, dove ormeggiava la seconda flotta romana. Quella che Ivetic chiama “la terza antichità”, la storia compresa tra il 500 e il 1000 s’avvia con il volto di Giustiniano, il grande imperatore d’origine illirica, ritratto nel mosaico della basilica di San Vitale Ravenna. Un itinerario bizantino adriatico che va da Ravenna a Parenzo, dalle isole Brioni in Istria a Butrinto in Albania. Ma ancor più intensi diventano gli scambi in tutte le direzioni nei secoli successivi, tanto da valergli l’appellativo di “mare vettore”. Perché se l’Adriatico ha sempre avuto la funzione di unire, connettere aree geografiche diverse e lontane, è con l’ascesa di Venezia che diventa centrale nelle dinamiche economiche, culturali e politiche, nei quattro secoli che vanno dalla prima crociata nel 1097 alla conquista ottomana dei Balcani nel 1500.
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