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Vinicio Capossela con Don Antonio
Canzoni terrestri

Vinicio Capossela chitarra, piano, voce
Don Antonio chitarre, synth

Nota a molti romagnoli come punto di partenza del sentiero 505 del CAI – la “sgambata dei crinali” che in una sessantina di chilometri permette di raggiungere a piedi il passo della Colla, ammirando il panorama unico della Vena del Gesso – la Colonia di Castel Raniero è un luogo non soltanto dell’immaginario ma proprio della coscienza collettiva dei faentini. Per precisissime ragioni. Costruita a partire dal 1927 per ottemperare alle leggi mussoliniane sulle celebrazioni dei caduti della Grande Guerra, la Colonia elioterapica per i bambini “bisognosi di luce e di sole” venne eretta in uno dei punti più panoramici della prima collina manfreda, ma ebbe subito vita tribolata. Il Comitato di associazioni che si prese l’incarico di realizzarla raggranellò una bella cifra per l’epoca (50mila lire), ma i soldi finirono comunque. Il progettista Giovanni Antenore ideò una struttura di dimensioni monumentali, capace di evocare suggestioni ravennati-bizantine, in particolare nella torretta centrale con altana a loggette, solo che in questo modo il palazzo – pur in qualche modo utilizzato – rimase allo stadio grezzo per diversi anni. Nel 1938, con l’aria di guerra che tirava, la visita di Mussolini portò all’elargizione da parte dello Stato delle risorse sufficienti a completare intonaci e infissi, per poter ospitare nella struttura fino a 120 posti letto. La prima ragione di “devozione” dei faentini nei confronti del palazzo dipende dal fatto che nel ’44 qui fu trasferito l’ospedale civile. Scelta necessaria per ragioni strategico-militari, grazie alla quale si può dire che la colonia abbia salvato molte vite, anche se poi l’edificio, proprio in quelle giornate del dicembre ’44 che propiziarono la liberazione di Faenza, si trovò esposto al fuoco incrociato della battaglia fra tedeschi e neozelandesi. Per una vera ristrutturazione funzionale, la struttura dovette attendere il 1957 e per circa vent’anni divenne una colonia estiva per bambini. Per questo motivo è impressa nella memoria di almeno due generazioni di faentini. La Colonia vanta un grande prato e un bellissimo bosco retrostante. E una inequivocabile vocazione musicale. Non solo da diversi anni è uno degli spazi più ambiti per le esibizioni del Castel Raniero Folk Festival, ma, sempre nella memoria di tanti faentini, è anche il luogo che ospitò, nel 1984, un concerto degli allora sconosciuti Litfiba, per la prima edizione della manifestazione “Rock Verde”.

Info e prenotazioni su www.ravennafestival.org

FAENZA, Castel Raniero
Via Rinaldini, 2
Castel Raniero, 48018 Faenza (RA)

Parcheggi e percorsi segnalati con bandelle e frecce Trail Romagna da:

Errano
P Parrocchia + Campo calcio (Via Errano, 4, 48018 Errano RA)
> km 1 D+ 220 m
— asfalto

da Villa Rotonda (Villa Laderchi, Via Castel Raniero, 4, 48018 Faenza RA)
P Pubblico vicino Villa
> km 2 D+120 m
— asfalto

da Faenza
P Cimitero dell’Osservanza (via Ennio Golfieri, 15, 48018 Faenza RA)
> km 5
— ciclabile e asfalto

Stand gastronomici organizzati in collaborazione con: La Musica nelle Aie

 


Romagna in Fiore – Venerdì 10 maggio

In occasione di

VINICIO CAPOSSELA

con Don Antonio

Canzoni terrestri

Faenza, Castel Raniero (ex colonia)

Alla scoperta del territorio
Trekking guidato da Sandro Bassi
Ritrovo parcheggio Villa Rotonda (di fronte azienda Quinzan)

Partenza ore 14

Un percorso che non ti aspetti perché a qualche chilometro dal Centro di Faenza le colline di Castel Raniero rappresentano una prima propaggine naturale a tratti selvaggia, disegnata dalla sapiente mano dell’uomo.

Tra ville, campi di grano, boschetti, qualche avamposto di castagneto e soprattutto vigneti e oliveti il sentiero risale fino all’ex colonia.
Si prosegue tra frutteti passando dal “bosco degli innamorati”, che conserva ancora un piccolo castagneto curato e coltivato, e dall’esemplare di roverella più grande (tronco con circonferenza di 4 metri e mezzo!) dell’intero territorio faentino. La meta è l’Olmatello, un terrazzo naturale, immortalato a fine Ottocento da Nonni che offre un favoloso panorama sul calanco di San Cristoforo e l’intera Vena del Gesso.

 

 

 

N.B. Il concerto inizia alle ore 17.30

Dalle ore 19 apriranno gli stand di Musica nelle Aie
A Castel Raniero sarà presente anche un punto ristoro gestito da Musica nelle Aie