Nel giardino di casa Muti si parlerà di andature, metrica, musica e narrazione

Giovedì 5 ottobre nel Giardino Casa Muti (via Corti alle Mura) alle 18.00 continuano gli incontri promossi da ItineRA – festa del cammino consapevole organizzata da Trail Romagna in compartecipazione con il Comune di Ravenna –  occasioni di arricchimento attorno al discorso del cammino, che con Paolo Rumiz affronteranno il rapporto tra il cammino e la scrittura.
“Scrivere coi piedi: andature, metrica, musica e narrazione” è il titolo che il giornalista e viaggiatore triestino ha scelto per un luogo e una città dove la musica e l’ansietà d’oriente sono profondamente in sintonia con la sua personalità eclettica.
Fra il cammino e la scrittura c’è un rapporto strettissimo – dichiara Rumiz – ogni viaggio ha una sua metrica di racconto che dipende dai luoghi e dal mezzo di trasporto. Una storia raccontata in bicicletta è diversa da quella del viaggio a piedi. La prima è un mordi e fuggi profondo mentre il viaggio a piedi è più introspettivo e complesso. Il viaggio in treno, invece, ha un ritmo sincopato segnato dalla visone laterale della vita. E tutto questo si rispecchia nella scrittura… Ma se vuoi raccontare sul serio una cosa e vedere la gente (amici, parenti, ragazzi, compagni di viaggio) soggiogata dalle tue parole, allora è meglio usare qualcosa di molto simile all’orale: gli endecasillabi, figli della camminata”!

Particolare anche la modalità di fruizioni di queste conversazioni immaginate into the wild. Che siano nelle splendide pinete ravennati o negli accoglienti giardini pubblici e privati della città, peculiarità degli incontri promossi da ItineRA è l’assenza di diaframmi fra pubblico e relatore, la dimensione rustica dell’incontro che rimanda alla naturale (e salutare) selvatichezza promossa dall’iniziativa; niente sale conferenze, aule o altri luoghi tradizionalmente adibiti a incontri culturali, bensì spazi verdi di ogni genere, a rappresentare una dimensione dialogica dinamica, spontanea, incentrata in primis sul ritorno al contatto con la terra e alla semplicità della natura.
Come per gli altri eventi in programma è possibile continuare l’incontro a tavola prenotando un posto per l’incontro e la cena sul sito www.trailromagna.eu

Paolo Rumiz è un giornalista e scrittore italiano, nato a Trieste, la città di Umberto Saba, Italo Svevo, Claudio Magris, ma anche di James Joyce che scelse di trasferirsi li e di molti altri ancora che ci sono nati o anche solo passati. Una terra dove la letteratura è di casa, ma anche una terra di confine che ti spinge al confronto con chi sta dall’altra parte, a varcare una soglia e a intraprendere un cammino attraverso una città, un paesaggio, una cultura. Paolo Rumiz, forse per questo, è anche grande un viaggiatore, che parte per il gusto di scoprire l’ignoto con la consapevolezza che il muoversi lentamente rende ricche e significative le esperienze di viaggio.  Questa sua anima di giornalista nomade l’ha portato a raccontare il massacro dei Balcani, la guerra in Afghanistan, ma anche a descrivere itinerari epici muovendosi sulle acque del Po o sulle orme degli antichi romani, lungo la via Appia, da Roma a Brindisi.
Tra i suoi libri: Danubio. Storie di una nuova Europa (1990), La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con F. Altan, 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe (2009), La cotogna di Istanbul (2010), Il bene ostinato (2011),  Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014).

 

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